Il sindaco d’Arienzo a Molfetta con Avviso Pubblico

Pubblicato il 6 luglio 2018 • Manifestazioni

Ieri mattina, nella Sala Consiliare del Comune di Molfetta, si è tenuta la presentazione del rapporto 2017 “Amministratori sotto tiro” di Avviso Pubblico (l’Associazione Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie). 
Sono intervenuti il presidente nazionale di Avviso Pubblico Roberto Montà, il Presidente dell’ANCI e Sindaco di Bari Antonio Decaro, i Sindaci di Molfetta, Minervini, di Bitonto Abbaticchio e di Capurso, Crudele.

Al tavolo dei relatori anche il Sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo d’Arienzo: “Siamo la città dei primati. È vero che siamo la prima Città sciolta per infiltrazioni mafiose nella provincia di Foggia ma siamo, soprattutto, la Cittá dei due Siti UNESCO. Per questo, per avviare un riscatto forte, tra i primissimi atti dopo il nostro insediamento abbiamo approvato l’adesione ad Avviso Pubblico. Subito dopo abbiamo rafforzato la nostra adesione alla SUA (Stazione unica appaltante) della Provincia di Foggia e ho chiesto al nostro Prefetto che nessun dipendete del Comune debba far parte delle commissioni delle gare d’appalto”. Un lungo applauso ha accolto le parole del sindaco d’Arienzo quando ha dichiarato che - “Una sola promessa ho fatto ai miei concittadini: che ce l’avremmo messa tutta affinché il Comune non fosse più sciolto per infiltrazioni”. 
d’Arienzo poi ha rivolto un appello all’ANCI e all’Associazione Avviso Pubblico: “Bisogna cambiare la normativa relativa agli scioglimenti dei comuni per mafia. Oltre ad agire sugli organi politici, chiediamo che vengano forniti strumenti efficaci per far ripartire la macchina amministrativa nella fase post scioglimento, prevedendo anche il reclutamento di tecnici ed amministrativi esterni e lontani dai territori interessati per un periodo necessario affinché qualsiasi forma di condizionamento venga definitivamente reciso”.

Il sindaco di Bari e presidente ANCI (Associazione nazionale dei Comuni Italiani) Antonio Decaro ha citato il presidente Mattarella: “I sindaci rappresentano il terminale più esposto e sensibile della Repubblica. È il momento in cui le comunità si stringano intorno ai sindaci e agli amministratori. È il momento di reagire” - e accogliendo l’appello del sindaco d’Arienzo, ha aggiunto - “Chiederemo al Governo le modifiche degli articoli 143 e 145 del TUEL (Testo Unico degli Enti locali) per i comuni sciolti per mafia” - aggiungendo - “E anche che venga istituita una somma per risarcire i sindaci e gli amministratori colpiti perché non è giusto che chi rappresenta lo Stato sui territori ne risponda personalmente e con fondi propri”.

“537 sono i casi di atti intimidatori, di minaccia e violenza registrati nel 2017 contro sindaci, amministratori, dipendenti della Pubblica Amministrazione e il più utilizzato è l’incendio con i social network in sensibile aumento. 70 casi in Puglia nel 2017, in aumento del 37% rispetto all’anno precedente. La provincia di Foggia è prima per intimidazioni censite nella regione e al sesto posto della graduatoria nazionale” - si legge nel rapporto di Avviso Pubblico.


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